giovedì 24 luglio 2008

L'impero dei sensi (Ai no Corrida - L'Empire des sens – 1976)

Nagisa Oshima realizzò questo film partendo da un fatto di cronaca, che accadde in Giappone nel 1936. Mise in scena la storia di due amanti travolti da un rapporto d’amore e sesso sempre più estremo.

Le scene, apertamente hard, devono la loro composizione a tutta la pittura erotica giapponese del ‘700, in particolare le "pitture primaverili".

I numerosi amplessi consumati dal protagonista, sono modellati su una lunga serie di dipinti tradizionali nipponici. Le inquadrature si rifanno all'elegante e raffinata composizione di Tsukioka Settei (1710-1787) e Kitagawa Utamaro (1753-1806).

L'impero dei sensi



Tsukioka Settei "scene erotiche"


L'impero dei sensi



Fiori di Edo


L'impero dei sensi


Kitagawa Utamaro, Coppia



L'impero dei sensi

Le pitture primaverili chiamate Shunga

Shigenobu Yanagawa / Shuncho Katsukawa



Kiyonaga Torii / Ichiyusai Kuniyoshi



Eisen Keisai / Masanobu Okumura



Kitagawa Utamaro / Hokusai Katsushika

sabato 5 luglio 2008

Un tranquillo posto di campagna (1968) - 2ª Parte

Dicevamo che in questo film le citazioni con l'arte contemporanea sono numerose, anche con la Land art, l'arte sul territorio. Una corrente artistica che si sviluppa a metà degli anni '60. Si caratterizza generalmente con vistose istallazioni sul paesaggio, attraverso l'uso di materiali naturali-poveri. In questa immagine l'artista dipinge gli alberi della sua villa.

Un tranquillo posto di campagna


Non mancano i riferimenti con l’arte astratta. In queste immagini Franco Nero entra dentro a una sua opera, il richiamo ai concetti spaziali di Lucio Fontana è evidente.

Un tranquillo posto di campagna



Lucio Fontana, Concetto spaziale, New York 10 (1962)

Leonardo Ferri, il protagonista del film, fa largo uso della pittura a spruzzo per lasciare le proprie impronte sulla tela. Questa tecnica utilizzata da diversi artisti, ricorda molto da vicino gli happenings di Yves Kleyn, che lasciava sulla tela le impronte dei corpi nudi di alcune modelle.

Un tranquillo posto di campagna




Yves Klein, People begin to fly (1961)


Troviamo citazioni attraverso l’uso di altre citazioni. Petri mette in scena la decadenza di una duchessa veneziana, servendosi di un famoso dipinto di David...

Un tranquillo posto di campagna



Jacques-Louis David, Ritratto di Madame Récamier (1800)


...Magritte progetta una scultura in bronzo, con connotazioni surreali, chiaramente ispirata al dipinto di David. Petri costruisce una scena sulla stessa identica composizione di Magritte.

Un tranquillo posto di campagna


René Magritte, Madame Rècamier (1967)


giovedì 3 luglio 2008

Un tranquillo posto di campagna (1968) - 1ª Parte

Questo film si potrebbe considerare l'omaggio di Elio Petri nei confronti della pittura.

Già dai titoli di testa possiamo notare i numerosissimi riferimenti con le arti visive, essi vengono intercalati con le riprese di famose opere d’arte. La loro scelta grafica, estremamente innovativa per il periodo, è ispirata a numerosissime correnti artistiche.

L’utilizzo di frecce, lettere, numeri e segni tipografici ingranditi, rigorosamente dipinti in nero, sovrapposti a superfici chiare con veloci interventi di colore gestuale, ci rimanda a un gruppo di artisti, uno in particolare: il greco Jannis Kounellis esponente di spicco dell’arte concettuale.

Un tranquillo posto di campagna


Jannis Kounellis, Senza titolo (1959)



Jannis Kounellis nel suo studio


Dopo i titoli di testa, il film si apre su di un’immagine che rivela apertamente la sua ispirazione con la Body art: un’espressione artistica che si caratterizza per l’utilizzo del corpo, portato attraverso rituali spesso crudeli e sadomasochisti ai limiti della sopportazione umana. Franco Nero seduto-legato su di una sedia, in apparente stato di trans, ricorda gli happenings di molti artisti ispiratori di questa forma artistica, la francese Gina Pane, il tedesco Hermann Nitsch, l’americano Chris Burden, l’austriaca Valie Export, per citarne alcuni.

Un tranquillo posto di campagna


I titoli dicono testualmente che l’autore dei quadri ripresi nel film è Jim Dine.
Un artista americano solitamente considerato esponente della Pop art.


"La United Artist mandò in Italia questo giovane americano che doveva insegnarmi a dipingere. Il nome era Jim Dine. Nessuno lo conosceva. Elio sapeva che aveva un grande valore, perché Elio era un patito della pittura e così ho cominciato a lavorare con lui, seguendo i suoi movimenti. Quello che poi ho fatto con il personaggio del film”. Franco Nero

Un tranquillo posto di campagna



Jim Dine, Study for a color chart (1963)

Jim Dine, Chil'd blue wall (1963)

Jim Dine, Five feet of colorful (1962)


Franco Nero versa il colore sulla tela, questo modo di procedere è tipico dell'action painting americano, ci ricorda due dei maggiori capostipiti di questa corrente artistica; Jackson Pollock e Willem De Kooning.

Un tranquillo posto di campagna

Pollock nel suo studio

La scuola di Jim Dine attraverso l'interpretazione di Franco Nero.

Un tranquillo posto di campagna




Willem De Kooning, Montauk highway (1958)