venerdì 18 settembre 2009

Io sono leggenda (I am leggend - 2007)

Potrebbe sembrare azzardato prendere questo film come esempio per stabilire le sue connessioni con le arti figurative. Eppure in Io sono leggenda non mancano interessanti riferimenti con la Land Art, l’arte sul territorio (per questo argomento confrontare l’archivio di luglio del 2008 - Un tranquillo posto di campagna - 2² parte).

Dopo un virus letale che ha decimato l’intera popolazione del pianeta, il protagonista del film trascorre il suo tempo percorrendo le strade di una New York abbandonata e degradata. Alcuni edifici sullo sfondo sono completamente avvolti in teli di plastica, testimonianza probabile di aver cercato di mettere in quarantena l’intero edificio durante l’epidemia. Questa visualizzazione da parte del regista Francis Lawrence, trova il suo archetipo nell’opera di Christo Javašev. Un artista bulgaro che opera attraverso l’impacchettamento vero e proprio di cose e edifici o chilometri quadrati di territorio.


Io sono leggenda

Christo Javašev, Progetti e studi di interventi su alcuni edifici a New York - 1984/2003


Christo Javašev, Il monumento a Vittorio Emanuele impacchettato - Milano 1970


Christo Javašev, Wrapped Reichstag, Berlino 1971-95


Robert Neville, nella sua casa, si circonda di capolavori dell’arte moderna e contemporanea. Possiamo notare sullo sfondo di alcune pareti, i quadri di Van Gogh, dalla “Strada con cipressi” alla “Notte stellata”. Nella stanza dove fa le flessioni si trova appoggiato alla parete un quadro di Keith Haring, Mentre fa jogging un dipinto di Mark Rothko, “N.3/N.13”. In cucina “Natura morta di pesche e pere” di Paul Cezanne.

Io sono leggenda

La volontà di prendere come riferimento l’arte per risolvere scenograficamente alcune immagini o il desiderio di mostrare semplicemente quadri di artisti realmente esistiti, testimonia come il cinema abbia bisogno delle arti figurative per esprimere visivamente la sua immagine del mondo. Anche in un film di cassetta si possono trovare curiosi omaggi al mondo dell’arte. A prova di quanto scritto, Akiva Godman lo sceneggiatore di Io sono leggenda sosteneva: “Scavando in profondità potreste rendervi conto di moltissimi riferimenti all'arte”.

giovedì 17 settembre 2009

La Congiura dei Boiardi (Ivan Groznyj - 1945) - 2ª parte

Questa seconda parte fu completata nel 1945 ma distribuita solo nel 1958.

In queste immagini Ivan implora il Monaco Filippo di non lasciarlo, ma di essergli fedele servitore, dopo che quest’ultimo ha ordinato allo Zar di pentirsi delle sue scelte. I movimenti dell’attore Cerkasov e il costume del pastore trovano riferimento nel dipinto di Lebedev.

La congiura dei boiardi


Klavdy Vasiliyevich Lebedev, Il pentimento di Ivan


La sequenza della festa viene sviluppata attraverso esplosioni di luci e colori, con nette contrapposizioni tra il rosso e il nero, queste tonalità simboleggiano la violenza e la morte. Qui Ejzenštejn mette in pratica i concetti teorizzati nei suoi numerosi scritti sulla teoria del colore.

La congiura dei boiardi

Questa è l’unica sequenza a colori di tutto il film. Fu girata con una pellicola Agfa, bottino di guerra dell’Armata Rossa.

Il regista passa da tonalità naturali a improvvise macchie di colore che invadono i volti degli attori.

La congiura dei boiardi

La parte finale della Congiura dei boiardi, vede la zia di Ivan, Efrosina tenere fra le braccia il cadavere del proprio figlio assassinato per sbaglio, Ejzenštejn porta sullo schermo la stessa identica composizione del quadro di Ilja Repin raffigurante la morte del figlio, causata dal vero Ivan.

La congiura dei boiardi


Ilja Repin, Ivan il terribile e suo figlio Ivan (1885)


Ejzenštejn, per la realizzazione di intere sequenze, attinse dall’ arte figurativa russa dell’ 800. Ma per la gestualità e i movimenti delle mani, il regista ricalcò fedelmente alcune opere del Rinascimento italiano. Nella Congiura dei boiardi si possono notare un paio di inquadrature che rimandano a Leonardo e Michelangelo.

La congiura dei boiardi

Leonardo Da Vinci, Studio per Sant Anna (1505 circa)


Sant'Anna Particolare delle mani

Particolare di un dipinto tratto dal disegno di Leonardo
La congiura dei boiardi

Michelangelo Buanarroti, Giudizio Universale (1536-1541), particolare