giovedì 3 luglio 2008

Un tranquillo posto di campagna (1968) - 1ª Parte

Questo film si potrebbe considerare l'omaggio di Elio Petri nei confronti della pittura.

Già dai titoli di testa possiamo notare i numerosissimi riferimenti con le arti visive, essi vengono intercalati con le riprese di famose opere d’arte. La loro scelta grafica, estremamente innovativa per il periodo, è ispirata a numerosissime correnti artistiche.

L’utilizzo di frecce, lettere, numeri e segni tipografici ingranditi, rigorosamente dipinti in nero, sovrapposti a superfici chiare con veloci interventi di colore gestuale, ci rimanda a un gruppo di artisti, uno in particolare: il greco Jannis Kounellis esponente di spicco dell’arte concettuale.

Un tranquillo posto di campagna


Jannis Kounellis, Senza titolo (1959)



Jannis Kounellis nel suo studio


Dopo i titoli di testa, il film si apre su di un’immagine che rivela apertamente la sua ispirazione con la Body art: un’espressione artistica che si caratterizza per l’utilizzo del corpo, portato attraverso rituali spesso crudeli e sadomasochisti ai limiti della sopportazione umana. Franco Nero seduto-legato su di una sedia, in apparente stato di trans, ricorda gli happenings di molti artisti ispiratori di questa forma artistica, la francese Gina Pane, il tedesco Hermann Nitsch, l’americano Chris Burden, l’austriaca Valie Export, per citarne alcuni.

Un tranquillo posto di campagna


I titoli dicono testualmente che l’autore dei quadri ripresi nel film è Jim Dine.
Un artista americano solitamente considerato esponente della Pop art.


"La United Artist mandò in Italia questo giovane americano che doveva insegnarmi a dipingere. Il nome era Jim Dine. Nessuno lo conosceva. Elio sapeva che aveva un grande valore, perché Elio era un patito della pittura e così ho cominciato a lavorare con lui, seguendo i suoi movimenti. Quello che poi ho fatto con il personaggio del film”. Franco Nero

Un tranquillo posto di campagna



Jim Dine, Study for a color chart (1963)

Jim Dine, Chil'd blue wall (1963)

Jim Dine, Five feet of colorful (1962)


Franco Nero versa il colore sulla tela, questo modo di procedere è tipico dell'action painting americano, ci ricorda due dei maggiori capostipiti di questa corrente artistica; Jackson Pollock e Willem De Kooning.

Un tranquillo posto di campagna

Pollock nel suo studio

La scuola di Jim Dine attraverso l'interpretazione di Franco Nero.

Un tranquillo posto di campagna




Willem De Kooning, Montauk highway (1958)


2 commenti:

Bibi ha detto...

mi riferisco a Nosferatu perche'l'analisi mi ha particolarmente attratto ma vale per tutto il blog come sempre.Proponessero queste cose non solo nei corsi di cinematografia ma anche nelle scuole d'arte,certi individui smetterebbero di chiedersi a che servono certi dipinti...

Anonimo ha detto...

hi, new to the site, thanks.