Già dai titoli di testa possiamo notare i numerosissimi riferimenti con le arti visive, essi vengono intercalati con le riprese di famose opere d’arte. La loro scelta grafica, estremamente innovativa per il periodo, è ispirata a numerosissime correnti artistiche.
L’utilizzo di frecce, lettere, numeri e segni tipografici ingranditi, rigorosamente dipinti in nero, sovrapposti a superfici chiare con veloci interventi di colore gestuale, ci rimanda a un gruppo di artisti, uno in particolare: il greco Jannis Kounellis esponente di spicco dell’arte concettuale.
Un tranquillo posto di campagna
Jannis Kounellis, Senza titolo (1959)


I titoli dicono testualmente che l’autore dei quadri ripresi nel film è Jim Dine.
Un artista americano solitamente considerato esponente della Pop art.
Un tranquillo posto di campagna
Jim Dine, Study for a color chart (1963)
Jim Dine, Chil'd blue wall (1963)
Jim Dine, Five feet of colorful (1962)
Franco Nero versa il colore sulla tela, questo modo di procedere è tipico dell'action painting americano, ci ricorda due dei maggiori capostipiti di questa corrente artistica; Jackson Pollock e Willem De Kooning.
Un tranquillo posto di campagna
Pollock nel suo studio
La scuola di Jim Dine attraverso l'interpretazione di Franco Nero.







Willem De Kooning, Montauk highway (1958)
2 commenti:
mi riferisco a Nosferatu perche'l'analisi mi ha particolarmente attratto ma vale per tutto il blog come sempre.Proponessero queste cose non solo nei corsi di cinematografia ma anche nelle scuole d'arte,certi individui smetterebbero di chiedersi a che servono certi dipinti...
hi, new to the site, thanks.
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