

Dalle stesse dichiarazioni del regista: “Avevo visto una mostra di scultura in cui venivano esibite delle figure femminili come fossero dei mobili. Da ciò venne l’idea delle figure femminili in vetro resina usate come tavolini nel Milk Bar”. Kubrick non lo dice, ma noi sappiamo che la mostra di scultura era appunto dell’artista Allen Jones.

Un altro interno carico di suggestioni artistiche è l’appartamento della signora dei gatti.
Qui possiamo trovare forti riferimenti con l’arte erotica. Dal fallo di plastica (che la donna stessa definisce:”Un’importante opera d’arte"), palesemente ispirato a Princess di Brancusi, ai nudi di donna che rivestono le pareti della casa, molti dei quali ricordano i nudi di Wesselman.

Costantin Brancusi, Princess (1915)




Un curioso riferimento con un artista del passato: Vincent Van Gogh. Viene fedelmente citato da Kubrick conferendo alla scena la stessa alienante realtà del dipinto.
Arancia meccanica
Vincent Van Gogh, La ronda dei prigionieri (1890)
3 commenti:
le sculture nella scena, anche se ispirate a Allen Jones , sono ad opera di Liz Moore, vero?
Si sono di Liz Moore, la stessa artista realizzò anni prima il feto nella scena finale di 2001.
E dirlo, magari?
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