giovedì 19 giugno 2008

Arancia meccanica ( A Clockwork Orange - 1971)

Il film inizia con un lento carrello all’indietro, man mano che la macchina da presa si allontana, scopriamo i protagonisti del film, circondati da strane figure di donna trasformate in sedie e tavolini.
I riferimenti con la Pop Art e in particolare con la scultura dell’inglese Allen Jones e dell’americano Georg Segal sono espliciti.

Arancia meccanica


Dalle stesse dichiarazioni del regista: “Avevo visto una mostra di scultura in cui venivano esibite delle figure femminili come fossero dei mobili. Da ciò venne l’idea delle figure femminili in vetro resina usate come tavolini nel Milk Bar”. Kubrick non lo dice, ma noi sappiamo che la mostra di scultura era appunto dell’artista Allen Jones.

Allen Jones (1965)


Georg Segal (1963-1965)


Un altro interno carico di suggestioni artistiche è l’appartamento della signora dei gatti.
Qui possiamo trovare forti riferimenti con l’arte erotica. Dal fallo di plastica (che la donna stessa definisce:”Un’importante opera d’arte"), palesemente ispirato a Princess di Brancusi, ai nudi di donna che rivestono le pareti della casa, molti dei quali ricordano i nudi di Wesselman.

Arancia meccanica



Costantin Brancusi, Princess (1915)



Arancia meccanica

Tom Wesselman, Nudi (1966-1967)


Un curioso riferimento con un artista del passato: Vincent Van Gogh. Viene fedelmente citato da Kubrick conferendo alla scena la stessa alienante realtà del dipinto.

Arancia meccanica


Vincent Van Gogh, La ronda dei prigionieri (1890)


3 commenti:

Anonimo ha detto...

le sculture nella scena, anche se ispirate a Allen Jones , sono ad opera di Liz Moore, vero?

cinema e pittura ha detto...

Si sono di Liz Moore, la stessa artista realizzò anni prima il feto nella scena finale di 2001.

Francesca ha detto...

E dirlo, magari?